1 aprile 2020
Bar RSC - Cadempino 302
Un esperimento per gli amanti del vero caffè: nasce la Repubblica Sociale del Caffè.
Entri in un bar qualunque. Vai al bancone e ordini un caffè. Fino a qui, tutto normale. Ma nel nuovo locale che aprirà presto nello stabile Cadempino 302 e sarà chiamato Repubblica Sociale del Caffè (RSC), ci sarà qualcosa in più. 

Un’attenzione particolare ai dettagli. Neon rossi che danno una sensazione di rilassamento e riflettono sul colore prevalente del locale, il grigio. I tavoli artigianali in legno di faggio e un bancone concettuale. Un’esperienza da vivere. “Perché non creare un concetto differente?”-  Ecco cosa Alessio Frei e il team Imvedo, hanno voluto fare nel nuovo stabile aziendale: un vero e proprio esperimento, dove il caffè sarà al centro di un bar studiato nei minimi dettagli e pensato proprio per creare uno spazio dedicato a chi ama l’aroma.   

“Il concetto non è innovativo. Ma abbiamo deciso di creare, allestire e immaginare una caffetteria, che sarà anche bar, per poi darla in mano a una persona che lo gestisca". 

"Di solito si fa il contrario, con la gerenza che sceglie come definire il suo locale. In questo caso però, il nuovo locale che aprirà nel nostro nuovo stabible Cadempino 302 si chiamerà RSC (Repubblica Sociale del Caffè), ideato interamente da Imvedo” racconta Alessio. Proprio lui, ci ha messo il cuore per vedere realizzato un progetto molto particolare: “In tutti i nostri stabili abbiamo sempre uno spazio adibito alla ristorazione, sia esso un bar o un ristorante. È un servizio in più che ci prefiggiamo di garantire ai nostri clienti. Questa volta invece, abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso, creando uno spazio partendo proprio dalla macchina del caffè, scelta con cura e portandola direttamente da Firenze. È una Marzocco, impresa che crea macchine da caffè artigianalmente e che ha fornito Starbucks”. 
Il caffè sarà quindi il centro del locale, ma non è solo la macchina a fare la differenza. 

“Ogni dettaglio è stato curato nei minimi termini. Dalla scelta del legno dei tavoli, ai colori di pavimento, soffitto, bancone e anche le lampade. Tutto ha uno stile molto particolare, con una forte impronta locale. Per esempio i tavoli sono stati prodotti da falegnami ticinesi, le sedie provengono da artigiani del Canton Glarona che producono ogni sedia a mano. Poi la scelta dei muri e del pavimento, grigio beton e grigio chiaro, che contrastano la sensazione di calore. Infine il bancone, che come si dice nel gergo edile, è stato “gettato in opera”, ovvero lasciato alla creatività dei carpentieri. Hanno creato un bancone in beton utilizzando del legno perlinato, dando una sensazione di non finito all’opera. Non ci siamo, quindi, limitati a dare bancone e tavoli alla gerenza, ma siamo voluti andare oltre. È un esperimento”.

Imvedo presenta sicuramente un prodotto molto interessante, che servirà agli inquilini degli uffici adiacenti e anche a chi vorrà gustarsi un buon caffè.

Il locale infine, ha un’impronta molto particolare, allestito con dei neon rossi come parte dell’illuminazione, insieme a lampade in stile Bauhaus, che danno un tocco ancora più particolare al locale. “Le lampade hanno un concetto particolare e tutto fatto da noi. Questo dimostra la nostra volontà di fare le cose dalla A alla Z. Rispecchia i nostri valori. I neon e la forma sono stati pensati da noi, e le lampade bianche seguono lo stile Bauhaus, movimento artistico molto di moda nel primo dopoguerra. Queste sono riprese da un modello molto in voga negli anni ’70. Ogni cosa va fatta con un concetto chiaro e una storia dietro. Siamo andati a ricercare del materiale e delle idee da abbinare per sperimentare, altrimenti saremmo andati in grandi centri commerciali” conclude Frei. La Repubblica Sociale del Caffè si appresta quindi a divenire uno spazio innovativo nel luganese. 


Di Filippo Rossi
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